Il 15 novembre, presso il cinema Cristallo, alcune classi delle scuole di San Damiano hanno partecipato all'incontro con la signora Bucci, ebrea sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Tatiana Bucci è nata a Fiume nel 1937 e già in quel periodo la vita per gli ebrei era difficile, tanto che a lei non era stato permesso accedere alla scuola elementare.
Una notte, nel marzo 1944, i nazisti bussarono alla loro porta. L'ultimo ricordo che ha Tatiana di quella notte è la nonna inginocchiata davanti ai nazisti che li prega di lasciare liberi almeno i bambini. I Bucci vennero portati al campo di sterminio di Birkenau. Lei, la sorella (scambiate per gemelle) e il cugino Sergio (particolarmente bello) vennero salvati dalle camere a gas perché adatti per gli esperimenti del dottor Menghele.
La signora ricorda che, nonostante la situazione orribile in cui erano costretti a vivere, lei e gli altri bambini riuscivano lo stesso a giocare. La madre, quando poteva, le andava di nascosto a trovare ricordando alle figlie il loro nome e cognome, i quali erano stati sostituiti dai nazisti con un anonimo numero tatuato sul braccio.
Sergio, sfortunamente, cadde nella trappola dei nazisti e venne portato, insieme ad altri 19 bambini, in laboratori per fare da cavia a terribili esperimenti.
Durante la prigionia incontrarono comunque persone che, in un modo o nell’altro, diedero alle bambine degli aiuti, così insieme riuscirono a superare quei terribili anni, forse anche grazie alla spensieratezza e all’innocenza proprie della loro giovane età.
Nel 1945 le due sorelle furono liberate e portate in un orfanotrofio in Inghilterra dove si sentirono rinate e finalmente libere. Riuscirono poi, grazie ad una fotografia, a ricongiungersi con i loro genitori.
Il racconto della signora Bucci ha dato la possibilità di conoscere episodi di vita vissuta di un periodo storico particolare e molto importante, nozioni che, fino a ora, avevamo potuto solo leggere sui libri.
Questo incontro perciò è stato veramente toccante e ha suscitato l’interesse in tutti gli studenti, i quali hanno posto diverse domande, ma soprattutto hanno provato a capire cosa avessero vissuto le vittime dei campi di concentramento.
ALUNNI DELLA CLASSE V C IN ATTESA
DI PORRE DOMANDE ALLA SIGNORA BUCCI
a cura di Ravina Stefania