lunedì 8 gennaio 2018

Incontro con Tatiana Bucci




Il 15 novembre, presso il cinema Cristallo, alcune classi delle scuole di San Damiano hanno partecipato all'incontro con la signora Bucci, ebrea sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Tatiana Bucci è nata a Fiume nel 1937 e già in quel periodo la vita per gli ebrei era difficile, tanto che a lei non era stato permesso accedere alla scuola elementare.
Una notte, nel marzo 1944, i nazisti bussarono alla loro porta. L'ultimo ricordo che ha Tatiana di quella notte è la nonna inginocchiata davanti ai nazisti che li prega di lasciare liberi almeno i bambini. I Bucci vennero portati al campo di sterminio di Birkenau. Lei, la sorella (scambiate per gemelle) e il cugino Sergio (particolarmente bello) vennero salvati dalle camere a gas perché adatti per gli esperimenti del dottor Menghele.
La signora ricorda che, nonostante la situazione orribile in cui erano costretti a vivere, lei e gli altri bambini riuscivano lo stesso a giocare. La madre, quando poteva, le andava di nascosto a trovare ricordando alle figlie il loro nome e cognome, i quali erano stati sostituiti dai nazisti con un anonimo numero tatuato sul braccio.
Sergio, sfortunamente, cadde nella trappola dei nazisti e venne portato, insieme ad altri 19 bambini, in laboratori per fare da cavia a terribili esperimenti.
Durante la prigionia incontrarono comunque persone che, in un modo o nell’altro, diedero alle bambine degli aiuti, così insieme riuscirono a superare quei terribili anni, forse anche grazie alla spensieratezza e all’innocenza proprie della loro giovane età.
Nel 1945 le due sorelle furono liberate e portate in un orfanotrofio in Inghilterra dove si sentirono rinate e finalmente libere. Riuscirono poi, grazie ad una fotografia, a ricongiungersi con i loro genitori.
Il racconto della signora Bucci ha dato la possibilità di conoscere episodi di vita vissuta di un periodo storico particolare e molto importante, nozioni che, fino a ora, avevamo potuto solo leggere sui libri.
Questo incontro perciò è stato veramente toccante e ha suscitato l’interesse in tutti gli studenti, i quali hanno posto diverse domande, ma soprattutto hanno provato a capire cosa avessero vissuto le vittime dei campi di concentramento.


                                                        

                                     ALUNNI DELLA CLASSE V C IN ATTESA
                                DI PORRE DOMANDE ALLA SIGNORA BUCCI


a cura di Ravina Stefania