La prima cosa, trovarsi a scuola dopo le vacanze di Natale in una giornata noiosa, piovosa, interminabile..
Seconda cosa, raccontarsi nostalgicamente quelle vacanze, muoversi, sbadigliare,sgranchirsi e lasciare le mani volare in un andamento ritmico..fino a fermarsi e poi.., frenetiche lasciarle cercare, rovistare, svuotare armadi,cassetti,scrivanie,pattumiere,cartelle e trovare cose…
meglio se dimenticate e posate in un angolo.
Trovate e definite le singole cose, stupirci davanti ai volti di Picasso..senza senso senza dimensione senza paura…senza mortalita’.
Provare a mettere un oggetto o una persona in una stanza, girarci attorno, osservare con attenzione i particolari e poi cercare di riportarli sul foglio.
Poi, creare personaggi che prendono forma dalle nostre mani che finalmente lavorano insieme d’accordo. E allora diventa naturale la collaborazione, il tirare fuori dal nostro cuore cio’che siamo, maneggiando le cose..
Carta, stoffa, plastica, carta stagnola, lana e maneggiandoli, li rendiamo straordinariamente espressivi, creiamo un collage tutto colorato come comporre un puzle.
E le mani e il nostro cuore piegano, tagliano, danno forme movimentate,creano aperture e nascono strutture bi e tridimensionali particolareggiate .
E dalle svariate combinazioni di materiali nascono volti umani diversi e fantasiosi e l’aula è una bottega d’arte..e dal caos nasce l’ordine: forme, colori, dimensioni ,in equilibrio tra noi e la giornata uggiosa.
E le cose , su un foglio da noi distribuite, prendono vita in volumi fantastici . E poi confrontare,e verificare come sia semplice creare composizioni espressive con cose che erano li’, dimenticate in un angolo.
Ultima cosa, guardare dalla finestra la giornata invernale, e scoprire nei vetri il riflesso del sorriso delle nostre facce.
Classe 5^ b San Damiano capoluogo
A cura di Tiziana Toso e Carla Arduino